Nel campo delle scienze ambientali ed economiche il termine sostenibilità viene adoperato per descrivere quella condizione di sviluppo capace di assicurare il soddisfacimento di bisogni fondamentali per la generazione presente, senza altresì compromettere la possibilità delle generazioni che verranno di soddisfare i propri.
Era il 1972, quando si tenne una importante conferenza ONU dedicata all’ambiente, dove per la prima volta veniva introdotto il concetto di sostenibilità. Tuttavia ci vorranno ancora 15 anni affinché l’obiettivo di sviluppo sostenibile venga definito in modo chiaro ed esauriente all’interno del Rapporto Brundtland. In questo rapporto la politica e ambientalista norvegese Gro Harlem Brundtland affermava come “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Un traguardo per certi versi storici, di grande importanza visto che per la prima volta non si parla dell’ambiente in quanto tale, ma si fa riferimento al benessere delle persone che poi si traduce come una maggiore attenzione e una qualità ambientale altra. Al centro del discorso ci sono in effetti gli aspetti fondamentali dell’ecosostenibilità, un mantenimento costante e monitorato delle risorse del nostro pianeta e quel delicato equilibrio ambientale a cui oggi è diventato necessario ambire. Sempre all’interno del Rapporto Brundtland vediamo come anche le attività turistiche di una regione o di una città possano considerarsi sostenibili quando non viene alterato l’ambiente circostante, né sono ostacolate le attività sociale ed economiche, mantenendo in equilibrio la redditività di un territorio nel lungo periodo.
Gli obiettivi di compatibilità ecologica diventano al centro della vita di un determinato territorio, dal punto di vista della sostenibilità e dell’equilibrio ambientale.
Cosa si intende per sostenibilità
L’idea di sostenibilità indica quel processo di cambiamento dove lo sfruttamento delle risorse, gli investimenti e il target dello sviluppo tecnologico creano una sinergia in grado di valorizzare quel potenziale attuale e futuro per fronteggiare i bisogni e le naturali aspirazioni dell’uomo moderno.
Le strategie da seguire per rendere il nostro pianeta più sostenibile?
Lavorare sull’ottimizzazione della viabilità all’interno delle aree urbane è una delle più fattibili strategie su cui bisogna puntare per rendere il nostro pianeta sempre più sostenibile. Bisogna puntare anche su un tipo di produzione di tipo industriale capace di ridurre le emissioni di CO2, privilegiando l’uso di una tecnologia moderna e green, così come le fonti di energia rinnovabile e una riduzione dei consumi, in generale. Sotto questo punto di vista oltre allo sforzo che deve essere compiuto dalla collettività diventa fondamentale adottare degli stili di vita individuali, che possano puntare sul giusto e corretto utilizzo delle risorse a nostra disposizione. Una riduzione degli sprechi e un lavoro costante che deve essere volto a un corretto smaltimento e riciclo dei prodotti che andiamo a consumare.
In questo processo di conversione l’Italia è ancora uno dei Paesi europei in maggiore ritardo, che dovrà riuscire a colmare nel prossimo decennio.
Dalla sostenibilità ambientale a quella di tipo sociale ed economica
Si parla in modo sempre più corretto di sviluppo sostenibile, il quale riguarda in modo interconnesso tutti gli aspetti e gli ambiti che vanno da quello sociale ed economico, dove al centro deve esserci un progetto finalizzato alla riqualificazione dell’ambiente e del nostro ecosistema.
Sono infatti queste le premesse necessarie di sostenibilità le quali possono portare il sistema a un progresso e benessere ottimale. Proprio per questo motivo si parla sempre di più della possibilità di creare un modello economico virtuoso di tipo circolare, capace di contrastare in modo efficace le problematiche che sono al centro del dibattito circa il cambiamento climatico, il degrado ambientale, il sovra consumo e il conseguente aumento demografico in un sistema chiuso. Pertanto la soluzione di puntare e affidarsi su un modello di economia circolare appare come un modo di gestire produzione e consumo attento alla riduzione di sprechi.
Le aziende virtuose che promuovono idee e progetti di sostenibilità rappresentano il futuro della nostra civiltà. Di recente si è acceso inoltre il dibattito circa il tema dell’edilizia sostenibile e del comfort abitativo, dove ci sono da studiare per bene i criteri minimi ambientali e del protocollo che consentono la certificazione di un edificio sulla base del valore di tipo ambientale, energetico e del comfort abitativo.
Gli stadi di calcio tra l’ipotesi di abbattimento e il restyling
Durante gli ultimi due anni si è molto parlato della possibilità di abbattere lo stadio di calcio San Siro di Milano, mentre la città di Firenze e il presidente Rocco Commisso della Fiorentina hanno puntato sul restyling dello stadio Artemio Franchi di Firenze, situato nella zona di Campo di Marte.
Il Franchi è tra i più longevi complessi sportivi e continuerà a esserlo per molto tempo, visto che l’idea di un nuovo stadio è stata per il momento accantonata. A differenza di tanti altri paesi europei, il movimento calcistico e politico italiano non è riuscito a produrre significativi passi avanti rispetto al tema del rinnovamento infrastrutturale. Sebbene il volume di scommesse calcio oggi costituisca un indicatore eloquente su quanto il calcio in Italia sia lo sport più seguito e richiesto, la burocratizzazione nei processi di rinnovamento è senza dubbio il principale ostacolo allo sviluppo dello sport nazionale nel paese.